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Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Elizabeth Kolbert, La sesta estinzione (2014)

  Giornalista e vincitrice di un Premio Pulizer, Elizabeth Kolbert si è segnalata per i suoi importanti reportage intorno a cambiamenti climatici. In questo fortunato volume del 2014 tradotto in tutto il mondo, prova a ricostruire sulla base dei contributi scientifici più accreditati lo stato dell’arte per quanto riguarda l’ipotesi della cosiddetta Sesta Estinzione. Secondo gli scienziati la vita sulla Terra è stata segnata almeno da cinque grandi estinzioni di massa: > la Prima, 450 milioni di anni fa, alla fine dell’Ordoviciano, quando almeno l’85% delle specie viventi nel mare si è annientato a causa di una glaciazione che ha prosciugato i mari. > L a Seconda nel Devoniano superiore. 375 milioni di anni fa >La Terza 250 milioni di anni fa, alla fine del Permiano; > la Quarta nel periodo Triassico - Giurassico (200 milioni di anni fa) a causa di un surriscaldamento e una mutazione della composizione chimica degli oceani; > La Quinta 65 milioni di anni fa dura

Cristina Pozzi, Benvenuti nel 2050. Cambiamenti, criticità, curiosità (2019)

  Secondo l’autrice, che si presenta come “ future maker ” di professione, dovremmo prepararci al futuro prima di tutto coniugando singolarità tecnologica , cioè una affermazione radicale della tecnologia sulla specie umana, e trasumanesimo, ovvero la trasformazione dell’umano in una versione più intelligente e più performante. Tesi dell’autrice è che singolarità e trasumanesimo sono profondamente legati, “la prima fornisce la base per mostrare la necessità della seconda.” (4) Come sarà dunque il 2050? Innanzi tutto ci saranno 10 miliardi di abitanti sulla Terra, con uno sviluppo particolare in Africa. Non tutti gli abitanti saranno propriamente umani. Ci saranno: - cyborg: umani ai quali si innesta un elemento tecnologico, processo già iniziato: smartphone, smartwatch, google glasses, pacemaker, arti artificiali, cuori artificiali, valvole, chip sottopelle, impianti medicali per somministrare farmaci o controllo glicemia… - Mutant i: esseri con DNA modificato; - umani evo

Alec Ross, Il nostro futuro, (2016)

  Alec Ross è stato consigliere per le questioni tecnologiche di Hillary Clinton, quindi la sua è una voce istituzionale non certo fuori dal coro. Proprio per questo però la lettura del futuro che ci propone nel saggio Il nostro futuro. Come affrontare il mondo dei prossimi vent’anni, edito da Feltrinelli nella traduzione di Bruno Amato, appare interessante: è la prospettiva degli intellettuali statunitensi più avanzati e coerenti con il sistema di potere che caratterizza quel paese. Potremmo definirlo il punto di vista del capitalismo buono. Innanzi tutto egli collega strettamente innovazione tecnologica e globalizzazione, di cui evidentemente coglie solo gli aspetti migliori. Secondo Ross, la vecchia economia è destinata a scomparire travolta dall’incontenibile potenza della new economy , l’economia del digitale, della connessione, dei Big Data. La robotizzazione è vista come un processo inarrestabile e fondamentalmente positivo in quanto destinato a sottrarre gli esseri umani da

Damiano Greco, AnthropoChains. Distopie geopolitiche nella fantascienza (2021)

  Non c’è dubbio: la prima cosa che colpisce il lettore di fronte a questo volume edito da Rosenberg & Sellier nel 2021 è una extracopertina a colori di ben 15 pagine disegnate da Arturo Lauria, un astro nascente del fumetto contemporaneo, che tra volti cyborg e scenari apocalittici ci introduce molto efficacemente all’opera di Damiano Greco, giovane ricercatore nel campo della geopolitica e della mediazione interculturale. Il saggio è costruito intorno a quattro grandi temi della scena geopolitica contemporanea, analizzati in funzione della ricaduta che hanno avuto sul cinema, sulla letteratura, sul fumetto, sui videogiochi. Tutto ciò per mostrare il grande debito dell’arte nei confronti della realtà, ma anche quello opposto della realtà rispetto alla creazione artistica. Si parte dal tema dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici con l’annessa variazione della conquista dello spazio per migliorare la vita sulla terra, per passare a quello, purtroppo attualissimo, della guer

Yuval Noah Harari, Homo Deus. Breve storia del futuro (2015)

  Yual Noah Harary è uno storico israeliano già noto per un bestseller internazionale come Sapiens . Da animali a Dèi (2014), ora in questo Homo Deus (2018) edito da Bompiani nella traduzione di Marco Piani, ci ripropone le stesse tematiche universali in un modo più articolato e approfondito. Il testo in effetti è massiccio, e per quanto la scrittura sia gradevolissima, presenta certo una qualche difficoltà. È un testo da leggere e meditare, molto ben documentato e capace di spaziare tra storia, filosofia, antropologia, storia economica, scienza e tecnologia. Il punto di partenza dell’autore è l’osservazione che l’umanità ha dovuto sempre combattere in tutta la sua storia, o almeno nei 70.000 anni dell’uomo sapiens, con tre nemici insuperabili: la carestia, l’epidemia e la guerra. Quanto alla prima ancor oggi non è stata debellata, e al contempo si è scatenato per reazione il pericolo dell’eccesso, si muore oggi anche di supernutrizione e delle malattie connesse. Quanto alle epid